Industria e macchine utensili, quali sono e a cosa servono

L’industria sta volando sempre più in alto sulle ali di una tecnologia che sembra non avere più freni. Cambia l’economia, cambia il modo di concepire il modello industriale, cambia la produzione e, ovviamente, a cambiare sono anche le macchine utilizzate a livello industriale. Tra le tante, sono proprio le macchine utensili, che da sempre esistono e che hanno permesso di gettare le basi per uno sviluppo industriale, a vestirsi con nuovi abiti, più tech, più funzionali.

La produzione industriale chiede macchine sempre più precise, perfette sia per la trasformazione di grandi pezzi, che per la lavorazione in serie di pezzi di ridotta taglia e la richiesta è stata soddisfatta dalle nuove macchine utensili. Sempre più precise e con una elevata capacità produttiva, adatte per eseguire un limitato numero di operazioni, ma anche decisamente più complesse, semiautomatiche e automatiche. Il vecchio tornio? La fresatrice? La levigatrice? Continuano a lavorare travestite da macchine utensili di ultima generazione, adatte alle lavorazioni industriali, che ormai sono ricomprese in limiti di tolleranza molto ristretti, quando si parla di perfezione del prodotto finale. Stiamo assistendo alla quarta rivoluzione industriale che, oltre a portare sul campo nuovi macchinari dotati delle più avanzate innovazioni tecnologiche, ha reso possibile anche il restyling delle già conosciute macchine utensili, che da sempre occupano un posto riservato nel grande teatro industriale.

Quali sono le macchine utensili e a cosa servono?

Prima di passare ad una rapida carrellata delle principali macchine utensili, cerchiamo di dare una definizione, in modo tale da collocarle in un preciso momento della fase di produzione. Le macchine utensili, di vecchia o nuova generazione che siano, sono utilizzate per eseguire diverse lavorazioni su materiale metallico e non, attraverso quelle che sono le operazioni di taglio e asportazione di trucioli. A queste, come vedremo in seguito, si aggiungono anche altre macchine che vengono etichettate come non convenzionali e altre per deformazione plastica (queste ultime non prevedono la perdita di alcuno strato di materiale sotto forma di trucioli). Quindi, stiamo parlando di macchine che hanno una grande potenza e robustezza, tali da poter trasformare qualsiasi oggetto, indipendentemente dal materiale di cui è fatto.  Questo spiega il perché sono considerate come le macchine perfette per il settore dell’industria meccanica e manifatturiera.

Quali sono? Ecco le principali, per comodità suddivise in tre categorie.

Macchine utensili convenzionali:
• Tornio, che è la macchina a moto rotatorio più antica e più diffusa. Funziona tenendo in rotazione il pezzo in lavorazione, mentre un utensile tagliente ne asporta il materiale in eccesso.
• Limatrice, utilizzata solo per realizzare superfici piane. L’utensile avanza sul pezzo fisso ed esegue un taglio (la passata) per poi tornare alla posizione di partenza e magari ripetere l’operazione.
• Piallatrice, ideale per spianare le superfici di pezzi di grandi dimensioni, è la più grande delle macchine utensili a moto alternativo.
• Fresatrice, la cui azione è portata vanti da un pezzo che avanza contro un utensile rotante a taglienti multipli, disposti simmetricamente rispetto all’asse di rotazione.
A queste si aggiungono le macchine utensili ausiliari: le trapanatrici, le alesatrici, le rettificatrici, le segatrici e le cesoie.

Macchine utensili non convenzionali:
sono quelle utilizzate soprattutto nella lavorazione delle leghe dure utilizzate nell’industria pesante e in quella aerospaziale. Macchine adatte a soddisfare qualsiasi esigenza di lavorazione e trasformazione di materiali utilizzati, ad esempio, nella moderna tecnologia. Tra queste è possibile menzionare le macchine che operano con laser, scarica elettrica, elettrochimica, ultrasuoni e a fasci di elettroni.
Infine, la terza categoria è quella delle macchine utensili per deformazione plastica. Queste operano mediante deformazione plastica del materiale, senza alcuna perdita dello stesso e, quindi, senza la produzione del truciolo. Rientrano in questa particolare categoria il maglio, la pressa, il laminatoio e la trafilatrice.