Piana di Sibari e dintorni: Crotone, la città di Pitagora

Crotone è la città di Pitagora e solo per questo merita una visita. Anticamente chiamata Kroton, è la parte più antica della Magna Grecia in Calabria, mentre allo stesso tempo è la provincia più giovane in Italia. Una tappa “obbligata” se state progettando un viaggio nella piana di Sibari, una zona artisticamente ricca e ben attrezzata per accogliere i turisti per via della presenza di numerosi villaggi turistici con tanta animazione (vedi ad esempio il villaggio MInerva Resort).

Chi era Pitagora
Pitagora di Samo è spesso descritto come il primo vero matematico, una figura estremamente importante per lo sviluppo della matematica, anche se sappiamo relativamente poco sui suoi ragionamenti. A differenza di molti matematici greci successivi, di cui almeno abbiamo alcuni dei libri che hanno scritto, non abbiamo nulla degli scritti di Pitagora. La società di quel tempo ha seguito un codice di segretezza che ha portato a vedere Pitagora come una figura molto misteriosa.
I dettagli della vita di Pitagora ci arrivano dalle prime biografie che attribuiscono poteri divini a questo matematico. Lo scopo era di presentarlo lui come una figura divina. Il padre di Pitagora si chiamava Mnesarco e la madre Pythais, nativa di Samos. Mnesarco era un commerciante venuto da Tiro. Si racconta ce avesse portato il mais a Samos in un periodo di carestia e per questo avesse ottenuto la cittadinanza di Samo in segno di gratitudine. Da bambino, Pitagora trascorse i suoi primi anni a Samos, ma ha viaggiato molto con il padre, visitando anche l’Italia.
Al famoso matematico, la città di Crotone ha dedicato un giardino e un museo per dimostrare che Pitagora sapeva eccellere anche nelle discipline completamente diverse tra loro. Il giardino è composto da installazioni e sculture che aiutano a capire il suo pensiero in modo simbolico. Il museo utilizza le tecnologie più avanzate per far comprendere a bambini e adulti le innovazioni del filosofo in maniera interattiva attraverso tutta una serie di percorsi.

Perché visitare Crotone
Crotone è una città calabrese che ha molto da offrire a livello storico-culturale, ma anche paesaggistico. Essendo la città di Pitagora, ogni appassionato di matematica, almeno una volta nella vita, dovrebbe visitare questa città in onore di uno dei più grandi precursori della matematica moderna.

Castello di Crotone
Da non perdere sono il Castello di Carlo V e il vicino Museo Archeologico. Il castello è un bastione fortificato su una roccia che un tempo era l’antica acropoli. Quello che vediamo oggi è un esempio unico di un castello che circonda la collina con le difese militari sviluppate dal Medioevo al Rinascimento. Sarebbe rimasto perfettamente integro se non fosse sopraggiunta una serie di terremoti nel XIX secolo a distruggerlo.

Castello Crotone

Foto CC-BY-SA di RennyDJ

Sovrasta tutta la parte costiera che va da Capo Colonna a Punta Alice e ci è noto il fatto che la struttura seppe resistere nell’840 d.C. ad un assedio saraceno. Successivamente, nel 1140, il castello rientrò tra i prescelti di Ruggero II, scritti nel registro delle terre dei vassalli. Con Federico II vennero aggiunte diverse torri alla struttura originaria. Nel Rinascimento, dopo un assedio terribile che durò circa un mese, Alfonso d’Aragona riuscì a risollevare le sorti della battaglia. Con gli Aragonesi, il castello iniziò a conformarsi come quello che vediamo oggi, passando dalla forma a cinque lati a quella a quattro. Adesso, questa struttura è la sede della biblioteca comunale.

Museo archeologico
Il Museo Archeologico contiene reperti unici che una volta erano parte di collezioni private locali nelle mani di nobili famiglie, oltre a pezzi ritrovati nei recenti scavi eseguiti nella città. Questo museo figura tra i più importanti della regione per l’enorme quantità di reperti che vanno a ricostruire la vita quotidiana della Magna Grecia e non solo. Infatti, segue un percorso che va in ordine cronologico che parte dalla preistoria. Una delle sale più belle è sicuramente quella dedicata ai resti trovati nel santuario di Hera Lacinia, come il Diadema di Hera, una corona riccamente decorata con un’abilità artigianale senza uguali.