Usi, costumi e tradizioni greche

Strepitose vestigia dell’antichità, affascinanti viaggi nella mitologia, ma anche contraddizioni della modernità: la Grecia si presenta proprio così. E dalle sue tradizioni e usanze si può capire forse qualcosa in più di questo popolo così legato ai miti classici ma comunque contemporaneo.

Gli innumerevoli turisti che arrivano in Grecia in aereo o in traghetto sono attratti, oltre che dalle sue spiagge, anche dalla sua cultura, dalla sua storia e dalle sue tradizioni.

parthenonFoto Pubblico Dominio

Le tradizioni greche sono da una parte imputabili alla religione (Il popolo greco è molto religioso), d’altra parte, per alcune usanze, tutto si può dire tranne che siano collegate alla fede. È vero anche che se è molto religioso, il Greco è anche molto superstizioso, e si può  capirlo perfettamente in molte occasioni. Più ci si inoltra nell’entroterra, nei piccoli villaggi di pastori, o comunque ci si allontana dalle grandi città e dai posti turistici, e più, di pari passo, aumentano le superstizioni.

Nel corso di tutto l’anno ogni ricorrenza religiosa o pagana porta con sé almeno un rito propiziatorio, di buon augurio oppure per scacciare il malocchio. Tutte le festività fanno riferimento alle tradizioni, ma queste ultime sono molto presenti anche nella vita di tutti i giorni. Vediamo qualche esempio, tanto per farci un’idea:

Per Capodanno (per i Greci è la festa di San Basilio), durante la serata del 31dicembre, molti giovani vanno di casa in casa con in mano un frutto di melograno, simbolo di prosperità, in segno di buon augurio per l’anno nuovo.

Un’altra usanza legata al Capodanno, sempre in onore di San Basilio, è quella di mangiare un dolce tradizionale chiamato Vassilopita; viene messa nell’impasto, al momento della preparazione, una monetina che sarà di buon augurio per il commensale che la troverà.

Carnevale è quasi in tutta la Grecia festeggiato con balli in maschera, sfilate e giochi vari; il Carnevale più famoso è quello di Patras. A Ioanina, nella parte nord-occidentale della Grecia, ci sono delle danze intorno ai falò e nella piazza principale della città viene messo un albero della cuccagna.

patras-carnevalFoto CC-BY-SA di Tonyesopi

Se c’è una festa, o comunque qualsiasi ricorrenza, non può mancare la musica popolare. Gli strumenti tradizionali suonano delle melodie struggenti che diventano man mano veloci e trascinanti. Chi non ha mai sentito questa musica dal ritmo così coinvolgente non sa quanto sia difficile resistere al richiamo della danza! I balli tradizionali greci sono numerosi ma il più famoso è certamente il sirtaki.

Alla fine del Carnevale, per segnare l’inizio della Quaresima, c’è la giornata chiamata Kathari Deftera, cioè il lunedì puro; in genere le famiglie escono per un pic-nic durante il quale i bambini fanno volare gli aquiloni.

In tutte le occasioni di festa, ma comunque anche tutti i giorni, i greci bevono la bevanda tradizionale chiamata ouzo. Si tratta di un distillato con il sapore di anice. È molto facile trovare questa bevanda nelle taverne greche dove c’è anche il cibo tradizionale.

Un’usanza che certamente non ha origini religiose ma piuttosto nella superstizione popolare, è quella di sputare tre volte a terra dopo aver parlato di un evento funesto oppure di qualsiasi cosa negativa; non bisogna sorprenderci dunque se nel bel mezzo di una conversazione vediamo qualcuno sputare a terra, anche se ovviamente può sembrarci molto maleducato, ma lo sta facendo solo per mandare via la negatività.

Il malocchio fa molto paura ai Greci, soprattutto nelle campagne e alle persone più anziane, e, per allontanarlo, hanno sempre addosso un amuleto a forma di occhio blu (lo troverete in tutti i negozi o le bancarelle che vendono souvenirs); per lo stesso motivo i bambini indossano spesso delle collane con perle blu che dovrebbero proteggerli e, addirittura, si può vedere alcuni animali come per esempio i muli con addosso questi amuleti. La spiegazione è molto semplice: si pensa che nello sguardo passi il cattivo pensiero di chi è invidioso o geloso e si cerca così di distoglierlo.

Se si ha la fortuna di essere invitati a casa di una famiglia greca, allora bisogna essere pronti a mangiare tantissimo; sarà inutile dire no, grazie, perché dal momento che il piatto sarà vuoto, dovrà essere riempito di nuovo, e questo a oltranza, fino al dolce. La generosità e la gentilezza dei padroni di casa però sono talmente grandi da far dimenticare questo lato non sempre piacevole. Poi, al fine di dimostrare il loro piacere per la visita, avranno invitato anche tutta la parentela e tutto ciò si traduce in un “grosso, grasso pranzo greco” molto animato che lascerà  sicuramente un bellissimo ricordo!

Se si tratta poi di un invito a cena, allora è inutile affrettarsi perché prima delle 22 sicuramente non si mangerà; nel pomeriggio in Grecia si fa la siesta e dunque prima delle 17 non si esce di casa (questa abitudine di molti paesi del sud è perfettamente giustificata, visto che nel primo pomeriggio fa talmente caldo che risulta impossibile uscire e svolgere qualsiasi attività). Il risultato è che tutto è ritardato di qualche ora, soprattutto se si fa il confronto con i paesi nordici!